Lattoferrina: a cosa serve e qual è il miglior integratore
Gli integratori sono supporti alimentari da aggiungere eventualmente alla propria dieta, per colmare possibili carenze di nutrienti fondamentali per l’organismo. Molte persone ancora non sanno a cosa servono gli integratori, ma ovviamente è importante considerare questi prodotti non come aiuti miracolosi, bensì come prodotti da assumere parallelamente ad un sano e corretto stile alimentare. Alcuni esempi di integratori sono quelli di proteine, carboidrati, creatina, amminoacidi, vitamine ecc. Esistono anche prodotti specifici per migliorare il proprio sistema immunitario e le difese naturali dell’organismo, utili specialmente in casi di possibilità di infettarsi a causa dell’elevata presenza in giro di virus e batteri molto contagiosi.
In merito a quest’ultimo aspetto, sono sicuramente da sottolineare gli integratori di lattoferrina, una una glicoproteina ad azione antimicrobica e ferro-trasportatrice, che ha diversi benefici per l’organismo e non solo. Scopriamo di più in merito, analizzando anche il recente studio svolto dall’Università e dal Policlinico di Tor Vergata dove evidenzia un beneficio contro il Covid-19.
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Cos’è ed a cosa serve la lattoferrina
La lattoferrina è una glicoproteina che ha un’ottima azione antimicrobica e batterica, grazie soprattutto alla possibilità di legare il ferro, elemento indispensabile per il progredire e replicarsi di alcuni batteri e microrganismi nocivi, come il conosciuto e diffuso Escherichia Coli, purtroppo molto diffuso nell’acqua. Oltre a questo, riesce ad entrare e superare membrane cellulari difficili da penetrare come quelle di batteri GRAM negativi.
Esistono anche evidenze circa un possibile ruolo della lattoferrina come agente antitumorale, dimostrato in numerose occasioni su tumori chimicamente indotti in ratti da laboratorio. Tuttavia, ancora non sono stati fatti passi avanti in questo ambito e nella possibilità di utilizzarla per l’essere umano.
Appare dunque subito evidente perché questa glicoproteina viene considerata di grande importanza e perché sono stati creati appositi integratori specifici.
Alcuni studi scientifici mostrano infatti che la lattoferrina nell’essere umano e negli animali mammiferi possiede interessanti proprietà antinfettive, immunomodulatorie e favorisce e preserva una corretta ecologia intestinale. Uno dei periodi in cui viene consigliata l’assunzione di questa tipologia di integratore è quando si sta seguendo una terapia antibatterica, a causa di un’infezione dovuta a microrganismi patogeni quali batteri o virus.
La glicoproteina rende più vulnerabili i batteri ai farmaci, rimuovendo da loro il ferro, e promuove inoltre la crescita di ceppi batterici intestinali benefici.
Ovviamente, prima di iniziare un’assunzione di lattoferrina come integratore è necessario consultare approfonditamente il proprio medico di base e rispettare scrupolosamente le dosi indicate dagli egli stesso, per non andare incontro ad eventuali effetti collaterali. E’ importante sottolineare, però, che gli integratori alimentari, rispetto ai farmaci, possiedono meno controindicazioni e sono più sicuri da usare, se assunti correttamente.
Lattoferrina Covid dove si trova
La lattoferrina si trova in grandi quantità nel latte di tutte le specie di mammiferi e prodotti associati, ma anche in alcune secrezioni mucose come lacrime e saliva. E’ inoltre comune riscontrarla nei granulociti neutrofili, cellule immunitarie con funzioni di difesa da infezioni batteriche e fungine. La si può trovare anche in alcuni tipi di riso e di mais che alcune aziende hanno geneticamente modificato e messo in commercio, o negli integratori alimentari.
Lattoferrina opinioni
Oltre alla probabile azione preventiva e curativa contro il Covid-19, le opinioni degli esperti sulla lattoferrina sono concordi nell’indicarla come un prezioso alleato per rafforzare il sistema immunitario. Le proprietà note di questa proteina sono numerose, infatti è in grado di svolgere funzioni antivirali e battericide, aiutando l’organismo a proteggersi da microbi e virus.
L’assunzione della lattoferrina è indicata nelle persone con difese immunitarie basse, disturbi gastrointestinali, nei soggetti anemici con carenze di ferro, ma anche in presenza di infezioni virali e batteriche. Secondo le linee guida del Ministero della Salute la dose massima giornaliera non deve superiore i 200 mg, tuttavia non sono presenti segnalazioni da parte dell’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.
Ad ogni modo, se le opinioni sulla lattoferrina sono ancora discordi in merito ai benefici nelle terapie contro il coronavirus, con la maggior parte dei medici che attendono i risultati delle ricerche scientifiche in corso, le proprietà della proteina per il benessere dell’organismo sono conosciute da tempo e oramai assodate.
La lattoferrina contro il Covid-19
Un recente studio italiano ha mostrato che la lattoferrina può essere un valido alleato contro il Covid-19, proprio come la quercetina. La pandemia non accenna a rallentare, dopo che ad inizio 2020 ha colpito prima la Cina per poi diffondersi in tutto il resto del mondo, provocando milioni di morti e decine di milioni di persone contagiate, senza risparmiare nessun Paese.
Sebbene il Sars-Cov2 sia meno letale del precedente, è molto pericoloso ed assolutamente da non sottovalutare, visto che nei casi più gravi può provocare insufficienza respiratoria fino alla morte. Le persone più anziane e quelle con patologie pregresse sono sicuramente più a rischio di una grave sintomatologia.
Da mesi la comunità scientifica si è riunita per trovare delle soluzioni a questo virus, un vaccino, purtroppo ancora non trovato del tutto, e soprattutto delle terapie efficaci per ridurre il carico virale e rendere meno pericoloso possibile il coronavirus.
Gli studi si sono concentrati principalmente sul fatto che i bambini abbiano una risposta immunitaria migliore rispetto agli adulti, reagendo alle infezioni con l’immunità naturale aspecifica e con la produzione di anticorpi. Grande merito di ciò è appunto della glicoproteina lattoferrina, che abbiamo analizzato in precedenza, visto che si trova in grandi quantità nel latte materno. Esso riesce a bloccare efficacemente il passaggio di virus, batteri ed altri microrganismi patogeni nelle vie respiratorie ed intestinali, aiutando così a diminuire i rischi di contagio da Covid-19 e nel caso ridurre considerevolmente la carica virale, con sintomi leggeri o senza nessuno di essi.
Un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Tor Vergata, sostenuto dalla professoressa Elena Campione, dal professore Luca Bianchi e da Massimo Andreoni, Ordinario di Malattie Infettive del PTV, ha concordato nel dire che una terapia efficace contro il Covid-19 negli adulti deve considerare la lattoferrina, questa glicoproteina dagli effetti molto interessanti.
E’ stato quindi condotto uno studio sperimentale, il primo di questo genere in ambito nazionale ed internazionale, su un gruppo di pazienti positivi al coronavirus. I risultati sono stati molto positivi ed hanno confermato tutte le teorie e premesse iniziale degli esperti.
L’obiettivo era valutare l’efficacia e la sicurezza di una formulazione liposomiale innovativa di lattoferrina, somministrata oralmente e per via intranasale.
Le persone affette da Covid-19 hanno avuto un decorso molto lieve, quasi del tutto asintomatico, e la rapida remissione dell’infezione già dopo dodici giorni, con il risultato del tampone negativo. Il tutto è avvenuto senza nessun effetto collaterale derivante l’utilizzo giornaliero della soluzione contenente lattoferrina.
In contemporanea a ciò, un team di ricerca guidato dalla professoressa Piera Valenti ha periodicamente controllato la qualità, la purezza e l’integrità della lattoferrina utilizzata. Ciò è stato svolto con delle prove in vitro sull’azione antivirale della lattoferrina, ed i risultati hanno mostrato come questa proteina inibisca l’infezione da SARS-CoV-2, bloccando le fasi precoci dell’interazione virus-cellula.
Bisogna ammettere che l’uso della glicoproteina per questi casi non è stato pensato per la prima volta per il Covid-19. Già nel 2011, in Cina, sono stati svolti test dell’utilizzo positivo della lattoferrina contro un’altra infezione, la Sars-Cov, confermando un suo ruolo protettivo, merito del legame all’eparansolfato che impedisce, quindi, l’entrata del virus e la sua successiva replicazione.
Per concludere, questo studio italiano getta sicuramente le basi per trovare definitivamente una terapia efficace contro il Covid-19, per diminuire il più possibile la diffusione del contagio e l’eventuale complicanza della sintomatologia. Per leggere in modo più approfondito e specifico lo studio svolto è possibile leggerlo sul giornale internazionale Journal of Molecular Sciences.